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La collezione completa
COME GRANO IN MANO AL VENTO
Poesie fiorite dal sacro fuoco. Enigmatiche ed eterne. Attimi di sensazioni fugaci, che appartengono ad ogni uomo e donna. Gioia, estasi, dolore e silenzi. In questa raccolta sono contenute emozioni forti descritte in modo ermetico nelle quali ciascuno può riconoscersi. Sensazioni avvertite in maniera fugace eppure dense di sentimenti. Tutta la bellezza dell'essere umano in poesie mai banali, dal profondo significato tutto da scoprire.
I SILENZI NELLA LUCE
Fuori il gelo si impossessa della città. Alla finestra resto a guardarla senza alcun senso di resa. Finchè avrò parole per andare lontano potrò dire
di rimaner desto.
In questa seconda raccolta di poesie continua il mio viaggio nella mente così come nell'anima perchè una poesia sa essere universale, comprende gli stati d'animo e chiunque può ritrovarsi in essa.
Una raccolta di poesie è un po' come la raccolta delle sensazioni di una vita, ed è bello ritrovarsi a provare le stesse emozioni. Quegli attimi di sospensione al termine di ogni poesia, ci fa stupire
di come ci si riconosce in essa.
In questa raccolta, così come nelle prossime che arriveranno.
HO LASCIATO A CASA L'OROLOGIO
Finire gli studi, trovare un lavoro, una compagna di vita, realizzare tutti i propri sogni e desideri. È come se l’esistenza si costruisse su una formula quasi matematica, le cui componenti sono già previste e descritte. Un’esistenza che si fonda sulla ricerca di sé, sulle delusioni, sui tentativi falliti, sulla gioia di sentirsi vivi. E questa storia in cui possiamo facilmente immedesimarci ce la racconta Lorenzo Aureli, con una penna poetica e magnetica, in grado di scombussolare tutte le nostre certezze e rivelarci verità su di noi e sul mondo che avevamo ignorato. E soprattutto, ci porta a porci una serie di domande così fondamentali che spesso preferiamo non cercare le risposte: che cos’è davvero la vita? Che cosa ci impedisce di vivere felici e in pace?
IDENTITA'
" ... Ebbene sembrerebbe che la sua firma sia il lasciare migliaia di punti di domanda ovunque, e quando dico ovunque, intendo ovunque, persino nel soffitto, nei mobili, nelle porte ..."
Alberto Monte è un ispettore e la sua carriera sta finalmente prendendo una svolta. È riuscito ad arrestare un famoso ladro e spacciatore che terrorizzava da quasi tre anni il quartiere di Benetife, ma non è tutto: il suo capo gli ha appena promesso una promozione. Quello che deve fare è incastrare un altro criminale che sta dando filo da torcere alle autorità. Il suo modus operandi è particolare, perché sembra che dietro le sue azioni ci siano dei messaggi, che i furti che commette non si limitino soltanto all’accumulo di beni. Ad Alberto toccherà provare a capire la sua psicologia, anticiparne le mosse e tenere la popolazione al sicuro. Ma dovrà fare i conti anche con la sua vita personale che a volte sembra precipitare in un baratro, cercare di capire cosa sia davvero importante nella vita e fare in modo che le giornate non scivolino più via dalle sue mani.
ATTIMI
Erano gli attimi che valevano una vita.
Quella vita che mi sorprese
fu la più inaspettata.
Un cinguettio di uccelli
accompagnò il mio riposo
verso terre lontane. Quegli attimi
conoscevano il mio nome ed io
nacqui nuovamente, ma quella volta
fu la più tremante sensazione
di pura emozione. Affrontai il viaggio
ad occhi aperti, per non tradire la memoria.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
IMPRONTE
Quel viaggio mi cambiò dentro.
L’energia scorreva forte in quell’isola
che sembrava darmi vita
ad ogni soffio di vento.
Il sole perenne illuminava
quelle parole sconosciute,
ed io mi sentivo a casa,
come immerso in un oceano
di silenzio e meraviglia.
Presero vita poesie mai scritte.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
SOLO PER OGGI
Oggi è un giorno mai esistito perché
finse di non aver memoria.
La certezza del suo esistere
fu una promessa del quale mai dubitai.
La sua timidezza era insita nei fiori
sbocciati nonostante il freddo.
Fingere solo per oggi di sentirsi vivo
è la promessa mai fatta
ad un tempo mai scalfito dagli attimi.
Mi ritrovai così a ricordare eventi
che rivivrò per sempre
nella speranza di cogliere
ogni giorno la luce della nuova aurora.
Vissuta da tutti ma ascoltata
solo da chi ricorda di aver sognato.
Mai ci fu risveglio più autentico!
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
L'EPOCA DELLE FARFALLE
L’epoca delle farfalle è l’illusione di
un tempo lontano. Le ali per portar lontano il
pensiero ma fragile è l’essenza di chi attende.
Umile è il vedere eterno uno sguardo
in un semplice ricordo.
L’attimo rubato fu il più denso;
la memoria nasconde
quel che la vita ha consumato.
L’epoca delle farfalle è il sentiero non percorso;
è un segreto decifrato per gli occhi di un bimbo.
Ogni cosa la ritroveranno illuminata al risveglio
come il primo sole o come l’ultima stella che
eclissa prima di un sogno.
Per tutte le speranze, per tutte le gioie,
per tutto il riposo che può dare un silenzio …
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
GLI ANNI DISTRATTI
Erano gli anni distratti che sorpresero
i miei giorni. Mi accorsi di loro
quando non seppi più
nominarli senza perderne la memoria.
Tutti i calcoli saltarono e
nulla fu più come prima.
Correvo senza direzione e raggiunsi
l’illusione di riposarmi
un metro dopo il domani.
Un giorno senza pretese fu quello
dove le parole le nascosi in un libro.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
GLI AQUILONI RIMASTI A TERRA
Eppure era una promessa;
quegli aquiloni presero il posto
dei fugaci pensieri e trovarono
nel vento la loro strada.
Le alternative rabbuiarono
nell’ultimo istante del tramonto,
portando con sé il volo mai colto
e quello più stanco.
Ci fosse ancora un ponte,
che impedisca di navigare nel silenzio;
credere nell’incerto destino
è tutt’ora il soffio che regge le ardite
speranze di quegli ultimi
aquiloni rimasti a terra.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
LA CALLIGRAFIA DEI GIORNI
Su bianchi fogli di carta
lo stupore del tempo.
Su anonime tele bianche
i disegni di una vita.
Ci ritrovammo a narrare
le stesse fiabe degli eterni eroi
un attimo prima di guardare
nello specchio i nostri riflessi.
L’ho riconosciuta in mezzo
ad altre mille, con il suo tratto
e col suo accento.
La calligrafia dei giorni
è un tesoro da tramandare
alle generazioni della nuova era.
Sono le segrete parole dei giorni.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
DOVE TUTTO EBBE INIZIO
Tutto nacque in un giorno come tanti,
ma in un giorno diverso da tutti gli altri.
La penna quel giorno volle iniziare ad
abbozzare qualcosa su un foglio bianco.
Quello che parlave della mia anima e
con il mio sentire più intimo.
Scoprii presto di quante parole esistessero nel
silenzio. Parole timide e inizialmente
impreparate come colte al risveglio.
Erano lì i miei primi vagiti. Parole inesperte
ma visionarie in quel che avrebbero voluto
raggiungere e quel che sarebbero volute
diventare di lì a breve. Ora, nello slancio e nel
desiderio di lasciarle andare, queste parole
accompagnarono le mie speranze e le nuove
certezze. Quel che sarà è nato in queste pagine e
ora prenderanno il largo; ora prenderanno vita.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
I PRIMI PASSI
Il ghiaccio si sciolse e l’inverno lento
si dileguò dietro al primo sole.
Le parole iniziarono a cercare la loro strada
e già volevano vedere lontano.
I colori persero i loro contorni
e non ci furono più limiti al sogno.
Tutto intorno aveva il profumo del mattino,
quell’istante in cui tutto sembra nato
quasi per la prima volta nonostante
il peso dei giorni trascorsi.
Fu quello il momento che mi affacciai dalla
finestra e le parole spiccarono il volo
per il viaggio più incredibile.
Furono quelli gli attimi più dolci e
nei quali volli credere per la prima volta.
Tutto iniziava ad essere perfetto.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
SCARPE
Quando quella voce mi svegliò stavo
già per andarmene, assorto da altre memorie.
Le distanze erano l’utopia della nostalgia
e gli attimi erano la scusa per restare.
Non ci fu alcun respiro che mi trattenne dalla
superficie sperata del pensiero.
Mi sembrava di conoscer già quelle
terre calcate la prima volta,
eppure tutto era nuovo. L’odore mi condusse
ad esplorare le terre degli antenati, le scarpe
erano spinte dalla forza della speranza
ed erano pronti i miei passi
a sperare nel magnifico domani.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
IN QUEI MOMENTI
DAVANTI AL MARE
Lontano l’orizzonte sembrava
disperdere l’azzurro e accartocciare le ore.
Rimasi per tutto il tempo a me concesso
in quello sguardo e in quell’attesa.
L’attesa di un sole
che facesse capolino così come
se spuntassero le antiche stelle.
Il richiamo era forte
e l’immensità trovò il suo riposo,
per la prima volta, in me.
Le onde sembravano la corona
delle antiche leggende.
Nascoste le parole. Velati i ricordi.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
FOGLI DI CARTA
Attutito ogni rumore nel profumo
del regno incantato. Ogni traccia
indelebile si espanse dove nessuno
ha mai osato cercare la strada di casa.
Libertà di sognare, coraggio di partire;
la promessa è l’età di un’altra vita.
Un soffio sembrava conoscere
il mio nome e l’ultima aurora
la ritrovai in mezzo alla notte.
Sono i fogli di carta, che determinano
il confine tra le parole e il cielo.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
LAMPI DAL PASSATO
C’era forse la neve in quei momenti
in cui la mia bocca non conobbe altre parole?
A volte è il passato a tornare prepotente.
Impreparati rimaniamo a guardarlo,
come se aspettassimo quella parola
che scardini quelle frasi rimaste in sospeso.
Nulla sembra essere più stabile di quelle
soffuse luci che in molti chiamano ricordi.
Con un libro in mano cercai
di capire dove sarebbero andati i passi
della mia gioventù, ma fui sorpreso
nel vedermi diverso da quel che
lasciai ai margini della solitudine.
Trovai me stesso, conobbi
la dolce melodia del tempo.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
IL PORTALE DELLA LUCE
Nulla mancò ai miei passi.
Da quella porta semichiusa
pronta a spalancarsi, imparai
l’attesa in quella fioca luce
che filtrava tra le assi scomposte.
Non conobbi mai l’identità di quella
speranza, ma il suono della sua voce
era quel che attendevo da una vita.
Ogni desiderio, ogni sicuro rifugio
e ogni ambito traguardo
era come se li trovassi nel meditare
quel che avrei trovato in un segreto.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
STABILE
Le onde sembrarono alzarsi
e il mio rifugio rimase incerto
come una parola sussurrata.
Il miracolo di una vita non
lo scalfì nessuna incertezza.
Stabile continuai a camminare
sotto il cielo e tra le stelle.
Qualcuno mi condusse a scoprire
i segreti mai svelati,
proprio quando credevo
di aver perso la direzione.
È il momento giusto per osare,
è il momento giusto per guardare al cielo,
è il momento giusto per
staccarsi da terra e trovare
quello che comunemente
chiamano amore.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
LA MEMORIA DELLE PIETRE
Il tempo sembrava inciso su
quelle pietre. Nessuna pioggia riuscì
mai a lavare via quegli anni possenti.
Un silenzio raccontò la vita che vide
attraverso i profondi sguardi
di una lenta roccia. La memoria più lontana
fu di una vita lontanissima.
Eppure si commosse dallo scorrere
di un fiume e tra le mani di un bimbo.
Sono le avventure di chi osserva e tutto tace,
con l’umiltà di chi sa che nulla gli appartiene.
Tutto fu come un lento scorrere
verso le terre della vita preziosa.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
SFERA
L’orizzonte fece un inchino
e si curvò a guardare negli occhi l’umiltà.
Con fare romantico la luce
colpì una sfera di cristallo,
il resto non ricordo.
Una luce immensa oltrepassò
i miei occhi rubando ogni ombra.
Cosa riempì quel mattino di luce
dopo aver ospitato le stelle fino all’alba?
Forse una poesia ai bordi della notte?
Forse un bacio al mattino?
Il sentiero verso casa,
era ormai tracciato …
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
LA PRESENZA DI UNA MANCANZA
Non era l’assenza che tormentava
la mia quiete, ma quella
presenza viva. Nonostante
sembrava svanire nel vuoto,
quell’essenza riempiva ogni
spazio e ogni sensazione.
Trovai conforto come se
non ci fu mai un distacco.
Anche quando il tempo
si distrasse e mi svelò le sue carte,
io ridendo conobbi il volto
soddisfatto della fede.
La ricerca invase una vita intera,
perché smettere di cercare
significava cessare di esistere.
La chiave era in ciascuna sensazione vissuta.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
USCIMMO PER QUATTRO PASSI
SUL SELCIATO
Sembrava non cercare altro che
un sogno. La sua grazia leggera
si muoveva tra i miei pensieri e
fece tacere le malinconie antiche.
Nulla le chiesi per paura
di accorgermi di vivere un sogno.
Inerme non potevo più reagire,
non volli più uscire da quel torrente
di luce improvvisa e inaspettata.
Guarì il buio nei miei occhi,
mi fece uscire verso
un tempo nuovo di armonia,
perché la realtà superò il sogno.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
IL MARE DI ENERGIA
Tutt’intorno il cielo
sembrava non avere fine.
I fiori avevano i colori
inesistenti del cristallo.
Scorreva in ogni angolo
di tempo la celeste fantasia.
Erano i villaggi popolati dai miei sogni.
I più splendenti fiorirono
per coglierne la bellezza
e quelli più rari soffiarono
i loro profumi nel vento,
affinché i bambini potessero
colorare i loro desideri.
Non chiesi nient’altro ai miei giorni,
solo un’altra poesia, per credere
ora e sempre, al giardino incantato,
dove nascono fiabe e sogni d’amore.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
DELICATA CAREZZA
A tratti incerti, quel tocco delicato
parlò il linguaggio dell’amore.
Una carezza improvvisa sembrava
la luce che non t’aspetti.
Un raggio sottile che scaldava indicando
la via maestra per un giovane
sentimento maturo. Quel tramonto era vivo.
Non c’erano segnali di appartenenza
ma solo sensazioni di umano splendore.
In questa raccolta, così come nelle
prossime che arriveranno.
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